MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

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sabato 28 gennaio 2012

San Tommaso d'Aquino, dottore della Chiesa

Nasce verso la fine del 1225 dalla famiglia dei Conti D'Aquino nel Castello di Roccasecca nei pressi di Frosinone. Ancora piccolo, a soli cinque anni viene mandato come 'oblato' all'Abbazia di Montecassino. Nel 1224 decide di entrare nell'Ordine dei Predicatori (Domenicani) di Napoli. Viene mandato a Colonia a studiare con San Leone Magno. A soli 27 anni insegna alla Sorbona di Parigi. Nel 1259 rientra in Italia per continuare ad insegnare. Muore a 49 anni il 7 marzo 1274. La memoria si celebra oggi per ricordare la traslazione del suo corpo a Tolosa nel 1369. Ebbe grandi doni mistici e visioni. Fu eccelso teologo e filosofo. Ci lascia innumerevoli e pregevoli scritti. Andate QUI per saperne di più.

DALLE 'CONFERENZE' DI SAN TOMMASO D'AQUINO

Fu necessario che il Figlio di Dio soffrisse per noi? Molto, e possiamo parlare di una duplice necessità: come rimedio contro il peccato e come esempio nell'agire. Fu anzitutto un rimedio, perchè è nella passione di Cristo che troviamo rimedio contro tutti i mali in cui possiamo incorrere per i nostri peccati.
Ma non minore è l'utilità che ci viene dal suo esempio. La passione di Cristo, infatti, è sufficiente per orientare tutta la nostra vita. Chiunque vuol vivere in perfezione non faccia altro che disprezzare quello che Cristo disprezzò sulla croce, e desiderare quello che egli desiderò. Nessun esempio di virtù infatti è assente dalla croce. Se cerchi un esempio di carità, ricorda: " Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici " (Gv 15,13). Questo ha fatto Cristo sulla croce. E quindi, se egli ha dato la sua vita per noi, non ci deve essere pesante sostenere qualsiasi male per lui.
Se cerchi un esempio di pazienza, ne trovi uno quanto mai eccellente sulla croce. La pazienza infatti si giudica grande in due circostanze: o quando uno sopporta pazientemente grandi avversità, o quando si sostengono avversità che si potrebbero evitare, ma non si evitano. Ora Cristo ci ha dato sulla croce l'esempio dell'una e dell'altra cosa. Infatti "quando soffriva non minacciava" (1 Pt 2,23) e come un agnello fu condotto alla morte e non aprì la sua bocca(cfr At 8,32). Grande è dunque la pazienza di Cristo sulla croce: "Corriamo con perseveranza nella corsa, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, autore e perfezionatore della fede. Egli, in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l'ignominia" (Eb 12,2).
Se cerchi un esempio di umiltà, guarda il crocifisso: Dio, infatti, volle essere giudicato sotto Ponzio Pilato e morire.
Se cerchi un esempio di obbedienza, segui colui che si fece obbediente al Padre fino alla morte: "Come per la disobbedienza di uno solo, cioè di Adamo, tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti" (Rm 5,19).
Se cerchi un esempio di disprezzo delle cose terrene, segui colui che è il Re dei re e il Signore dei signori, "nel quale sono nascosti tutti i tesori della sapienza e della scienza" (Col 2,3). Egli è nudo sulla croce, schernito, sputacchiato, percosso, coronato di spine, abbeverato con aceto e fiele.
Non legare dunque il tuo cuore alle vesti ed alle ricchezze, perchè "si son divise tra loro le mie vesti" (Gv 19,24); non agli onori , perchè ho provato gli oltraggi e le battiture (cfr Is 53,4); non alle dignità, perchè intrecciata una corona di spine, la misero sul mio capo (cfr Mc 15,17); non ai piaceri , perchè "quando avevo sete mi han dato da bere aceto" (Sal 68,22). 

PREGHIERA DI SAN TOMMASO   
Signore, mio Dio, donami un cuore vigile, che nessun pensiero vano allontani da te; un cuore nobile che nessun attaccamento ambiguo degradi; un cuore retto che nessuna intenzione cattiva possa sviare; un cuore fermo che resista ad ogni avversità; un cuore libero che nessuna violenza possa soggiogare. Concedimi, Signore mio Dio, un'intelligenza che ti conosca, un amore che ti cerchi, una sapienza che ti trovi, una vita che ti piaccia, una perseveranza che ti attenda con fiducia, e la speranza di poterti finalmente abbracciare. Amen

2 commenti:

  1. Perfezione, carità, pazienza, umiltà, obbedienza.
    Anche vivendo ancora per anni sarò mai in grado minimamente di amare così il Mio Signore?

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    1. E' difficile per tutti! Ma ci dobbiamo provare, con la grazia di Dio, che sicuramente Egli non ci farà mancare se saremo animati da desideri tanto elevati!

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