MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

post scorrevoli

giovedì 16 febbraio 2012

Beato Giuseppe Allamano

Giuseppe nasce a Castelnuovo d'Asti il 21 gennaio 1851. Rimasto  orfano in tenera età si occuperà di lui suo zio San Giuseppe Cafasso. Si forma alla scuola di San Giovanni Bosco a Valdocco. Viene ordinato sacerdote a Torino a 22 anni, a 25 anni diventa direttore spirituale del Seminario cittadino e qualche anno dopo viene nominato Rettore del Santuario più caro ai Torinesi quello della Consolata. Don Giuseppe è un eccezionale formatore di caratteri, maestro di dottrina e di vita. Nel 1901 fonda i Missionari della Consolata e nel 1909 le Missionarie della Consolata. Giuseppe è un sacerdote dal grande cuore missionario, è sereno, allegro, ha doti di sensibilità e grande intuizione. Spende la sua vita per diffondere il Vangelo. Scrissero di lui:'Il suo fisico pare scavato nella roccia, come una statua antica senza ricercatezze di rifiniture e di particolari. Così a prima vista l'Allamano pareva severo, ma la dolcezza del suo sguardo temperava subito ogni asprezza, metteva e esprimeva un'intimità serena e commossa, un fervore spirituale altissimo. E poi quel suo sorriso largo, aperto, gioioso veniva subito a metterti confidenza, a farti rompere ogni indugio, a sentirti presso un padre pronto a comprenderti e felice di poterti aiutare' (Tratto da Rivista del Santuario della Consolata 1936).

Giuseppe Allamano era innamorato di Maria a tal proposito ebbe a dire: " Che volete! La Consolata è una devozione che va al cuore. Se avessi da fare la storia della consolazioni ricevute dalla Madonna in questi quarant'anni che sono al Santuario, direi che sono quarant'anni di consolazione. Non è che non abbia dovuto soffrire; lo sa Iddio quanto! Ma lì, ai piedi della Consolata, si è sempre aggiustato tutto".

Era uomo di grande umiltà: "Il Signore avrebbe potuto scegliere una persona più santa e più intelligente di me per fondare l'Istituto della Consolata, ma una persona che vi voglia bene più di me, non lo credo".

Raccomadava ai suoi missionari di essere sempre allegri:"Nostro Signore ama e predilige gli allegri; bisogna che gli altri dicano di noi:"Quei missionari lì hanno abbandonato casa, parenti e tutti, eppure sono sempre allegri lo stesso". Se si vuole far profitto nella perfezione, bisogna essere sempre allegri: servite il Signore nella gioia".

Queste parole, dette ai suoi missionari, risuonano come un testamento spirituale ed un insegnamento sempre attuale anche per noi:

"Ecco, o miei cari, la santità che io vorrei da voi: non miracoli ma far tutto bene. Farci santi nella via ordinaria. Il Signore, che ha ispirato questa fondazione, ne ha anche ispirate le pratiche, i mezzi per acquistare la perfezione e farci santi. Se Egli ci vorrà sollevare ad altre altezze, ci penserà Lui, noi non infastidiamoci. Certa gente cerca sempre le cose grandi, straordinarie. Non è cercare Dio, perché Egli è tanto nelle cose grandi come nelle cose piccole; perciò bisogna star attenti a far tutto bene. I Santi sono santi non perché abbiano fatto dei miracoli, ma perché bene omnia fecerunt".
'Il bene fa poco rumore: il molto rumore fa poco bene. Il bene va fatto bene e senza rumore.'


Muore a Torino il 16 febbraio 1926. Papa Giovanni Paolo II lo proclamerà beato nel 1990.

Elevatevi sopra le idee ristrette che predominano nell'ambiente.
• Amate una religione che offre le promesse dell'altra vita e vi rende più felici sulla terra.
• Scegliete la mansuetudine come strada di trasformazione.
• Puntate alla trasformazione dell'ambiente, non solo delle persone.
• Siate forti, virili, energici.
• Fate bene il bene e senza rumore.
• Cercate Dio solo e la sua santa volontà.
Siate conche e non canali riguardo ai doni spirituali, canali riguardo ai beni materiali. • Date il primato alla santità.
• Non dite mai: “non tocca a me”
 

2 commenti:

  1. Grazie per avermelo fatto conoscere. Dopo aver letto dico: mi sembra di conoscerlo da sempre

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  2. Sì, cara Adriana, questo succede perchè apparteniamo alla famiglia di Dio. Dobbiamo sempre più innamorarci dei santi e cercare di imitarli, seppur con le nostre debolezze e limitatezze. Ci accorgeremo che anche loro, nella vita, sono stati come noi, impastati di terra, ma innamorati follemente di Dio! Ecco il segreto.

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