MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

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lunedì 27 febbraio 2012

San Gabriele dell'Addolorata

Gabriele dell'Addolorata, aveva compiuto 24 anni di età due giorni prima di morire. Era nato ad Assisi il 1 marzo 1838 da Sante Possenti e Agnese Friscotti: famiglia agiata e onorata. Suo padre, in quel tempo, era governatore della Città del Poverello, allora sotto l'amministrazione pontificia. Gli venne imposto il nome di Francesco, in onore del Santo Serafico. Nel 1842 la sua famiglia si trasferì a Spoleto, dove, improvvisamente, morì la madre, lasciando sette figli. Sicuramente questo triste fatto gli avrà lasciato un lacerante ricordo, sebbene avesse, Francesco, soltanto quattro anni. Dopo aver frequentato le elementari dai Fratelli delle Scuole Cristiane di Spoleto, passò a studiare dai Padri Gesuiti. Diligente, studioso, premuroso e pio, il giovane di buoni propositi, cresceva meditando in cuor suo la vocazione alla vita religiosa che, lentamente invadeva il suo animo. A diciotto anni decise, con stupore di quanti lo conoscevano, compreso suo padre, di farsi Passionista. A scegliere la Congregazione di San Paolo della Croce, saranno state senza dubbio, le circostanze luttuose che avevano colpito la sua famiglia. Dopo la madre, perdette due fratelli, uno dei quali morì suicida, e pure una sorella.
Scelse il nome religioso di Gabriele dell'Addolorata, per la profonda compassione che sentiva per la Passione di Cristo e la forte devozione che portava alla Santa Madre di Gesù Crocifisso. "Il mio Paradiso - diceva - sono i dolori della cara Madre mia". Così da novizio, si avvia agli studi in preparazione del sacerdozio. Niente di clamoroso nella vita di questo giovane ventenne. Dopo la sua professione religiosa venne destinato al Convento Passionista di Isola, sotto il Gran Sasso d'Italia. Riceve gli ordini minori mentre, in Italia, gli eventi risorgimentali rendono la vita pericolosa.
Cagionevole di salute, Gabriele, sia per le privazioni e le penitenze a cui si sottoponeva, sia per lo stato generale in cui si viveva in quei giorni, andava, giorno per giorno, peggiorando. Presto si spense, invocando i nomi di Gesù, Maria e Giuseppe.
Morì il 27 febbraio 1862. Aveva la stessa età di Luigi Gonzaga, Eisabetta d'Ungheria, Teresa del Bambin Gesù, Elisabetta della Trinità, Pier Giorgio frassati: fiori raccolti dal Signore el giardino vivaio di Santa Madre Chiesa. "MUORE GIOVANE COLUI CHE AL CIELO E' CARO" cantava un poeta.
Subito dopo la morte di Gabriele dell'Addolorata, si sparse in tutto l'Abruzzo una grande, popolare devozione per questo giovane Passionista che si spense in odore di santità. Un sacerdote di Spoleto, ancora nel 1868, diffuse un libretto: 'Memorie sopra la vita e le virtù di Gabriele', che contribuì a fare conoscere la santità di questo giovane Passionista. L'iniziativa del figli di San Paolo della Croce, di aprire subito il processo di beatificazione, venne ostacolata dal clima anticlericale e reazionario del governo unitario che, notoriamente, era in mano ai massoni.
 Quante opposizioni, diffidenze,espoliazioni e sorprusi ha dovuto subire la Chiesa, specie dopo la presa di Roma, avvenuta il 20 settembre 1870. Papa Pio IX, ora beato, ha avuto un pontificato di amarezze e di dolore. Dopo circa 30 anni finalmente si aprì, nel 1891 l'auspicato processo per riconoscere la vita eroica del "Giovane Santo". Il 31 maggio 1908 il Papa Pio X lo beatificava e il 13 maggio 1920 Papa Benedetto XV lo elevava agli onori degli altari.
Nel grande Santuario di Isola del Gran Sasso, meta continua di pellegrinaggi, specialmente di associazioni giovanili, si conservano le spoglie mortali di San Gabriele dell'Addolorata, Passionista, patrono dell'Abruzzo.

PER GENTILE CONCESSIONE DI GIOVANNI MANGANO

4 commenti:

  1. Ho un ricordo particolare di questo Santo:
    un giorno mi trovavo in servizio presso la porta carraia della Legione Allievi di Roma, era il 1995, era pomeriggio, passa una signora e con fare molto gentile mi chiede un'informazione, alla fine, quando mi saluta, mi ringrazia, mi da una carezza e toglie dalla borsetta un'immagine di San Gabriele e mi dice: "portala sempre nella tasca dell'uniforme e vedrai non ti accadrà mai nulla di male, San Gabriele ti proteggerà". Ho portato con me l'immagine di San Gabriele per diversi anni, sino a quando il tempo e l'usura non l'hanno logorata.
    Grazie Martina per aver ricordato questo Santo , e grazie a San Gabriele perchè sono certo che in un periodo particolare della mia vita ha vegliato sulla mia incolumità e mi ha protetto!!

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    1. Caro Angelo, anche il mio papà era nell'Arma dei Carabinieri. Molto giovane fu preso dai tedeschi e chiuso in una latrina di una stazione, in attesa di deportazione.
      Fu perquisito e trovatogli in tasca una immagine di Santa Rita da Cascia la stracciarono e la calpestarono. Mio papà pregò la Santa a cui era devoto affinchè potesse tornare alla propria famiglia. E così fu S. Rita lo protesse.

      Non è un episodio che riguarda S. Gabiele dell'Addolorata ma leggendoti mi ha riportato alla mente il fatto appena narrato. Un saluto Adriana

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    2. Adriana, tuo papà è stato davvero protetto da Santa Rita. La sua fede ed il suo coraggio lo hanno salvato! Grazie per aver condiviso con noi questo episodio. Il tuo papà è stato un uomo veramente grande e santo.

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    3. Angelo che commovente episodio! San Gabriele è ancora il tuo protettore, ne sono sicura.

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