MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

post scorrevoli

martedì 14 febbraio 2012

SS. Cirillo e Metodio, patroni d'Europa

Cirillo e Metodio fratelli nella carne e nella fede. Nascono, da nobile famiglia, all'inizio del IX secolo in Grecia, a Salonicco. Cirillo è dotato di grandi capacità intellettive: studia a Costantinopoli, l'astronomia, la musica, la geometria, la retorica e parla correttamente oltre al greco, anche l'arabo, il latino e l'ebraico. Mandato in missione insieme a Metodio, in Moravia (nell'attuale Repubblica Ceca), traducono brani del Vangelo con un nuovo alfabeto, detto appunto 'cirillico'. Cirillo muore a Roma il 14 febbraio 869. Metodio viene consacrato vescovo e mandato nella sede di Sirmiun (odierna Sremska Mitrovica). Muore il 6 aprile 885. In Moravia i due fratelli furono perseguitati e la loro memoria ed il loro ricordo venne cancellato. Ma in terra bulgara la loro opera trovò accoglimento ed espansione, grazie al sovrano san Boris Michele I. Infatti l'attività dei discepoli dei due santi diede l'impulso alla nascita della letteratura e della cultura bulgara ed in seguito dei nuovi grandi stati russi. Il Papa Giovanni Paolo II li proclama compatroni d'Europa, insieme a san Benedetto, il 30 dicembre 1980 con la lettera apostolica 'Egregiae virtutis'.

Ecco le motivazioni del Santo Padre:

L'Europa, infatti, nel suo insieme geografico è per così dire frutto dell'azione di due correnti di tradizioni cristiane, alle quali si aggiungono anche due diverse, ma al tempo stesso profondamente complementari, forme di cultura. San Benedetto, il quale con il suo influsso ha abbracciato non solo l'Europa, prima di tutto occidentale e centrale, ma mediante i centri benedettini è arrivato anche negli altri continenti, si trova al centro stesso di quella corrente che parte da Roma, dalla sede dei successori di san Pietro. I santi fratelli da Tessalonica mettono in risalto prima il contributo dell'antica cultura greca e, in seguito, la portata dell'irradiazione della Chiesa di Costantinopoli e della tradizione orientale, la quale si è così profondamente iscritta nella spiritualità e nella cultura di tanti popoli e nazioni nella parte orientale del continente europeo.
Poiché oggi, dopo secoli di divisione della Chiesa tra oriente e occidente, tra Roma e Costantinopoli a partire dal Concilio Vaticano II sono stati intrapresi passi decisivi nella direzione della piena comunione, pare che la proclamazione dei santi Cirillo e Metodio a compatroni d'Europa, accanto a san Benedetto, corrisponda pienamente ai segni del nostro tempo. Specialmente se ciò avviene nell'anno nel quale le due Chiese, cattolica ed ortodossa, sono entrate nella tappa di un decisivo dialogo, che si è iniziato nell'isola di Patmos, legata alla tradizione di san Giovanni apostolo ed evangelista. Pertanto questo atto intende anche rendere memorabile tale data.

Questa proclamazione vuole in pari tempo essere una testimonianza, per gli uomini del nostro tempo, della preminenza dell'annuncio del Vangelo, affidato da Gesù Cristo alle Chiese, per il quale hanno faticato i due fratelli apostoli degli slavi. Tale annuncio è stato via e strumento di reciproca conoscenza e di unione fra i diversi popoli dell'Europa nascente, ed ha assicurato all'Europa di oggi un comune patrimonio spirituale e culturale.

Testo tratto da www.vatican.va  
 QUI il testo completo della lettera  


Nessun commento:

Posta un commento