MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

post scorrevoli

giovedì 8 marzo 2012

San Giovanni di Dio

Quando all'inizio del XVI secolo la bufera si abbattè su tutta la Cattolicità con la funesta eresia luterana che spezzò l'unità della Cristianità, per un misterioso e provvidenziale disegno dello spirito, fiorì nella chiesa di Dio un esercito di Santi, alcuni dei quali veri giganti di santità. Tra questi grandi possiamo annoverare S.Giovanni di Dio, apostolo di carità. "Fate bene fratelli, per amore di Dio, a voi stessi" . Con questo grido il nostro santo percorreva le strade di Granada, chiedendo l'elemosina per i suoi malati poveri e abbandonati. Giovanni era originario del Portogallo dove nacque nel 1495. Ancora bambino lasciò la sua famiglia e si trasferì in Spagna. Visse la sua gioventù in modo alquanto movimentato e assai avventuroso. Fece il pastorello, il manovale, il contadino e anche il sodato nelle milizie di Carlo V.
Infine si stabilì a Granada, nell'Andalusia, dove per vivere vendeva libri. In questa città assistendo ad una predica del beato Giovanni d'Avila, ebbe la grazia della conversione.
Spinto da un ardente anelito di perfezione cambiò radicalmente vita.
Per prima cosa si spogliò di tutto quello che possedeva e lo donò ai poveri.
Per tale suo gesto fu considerato pazzo e rinchiuso in ospedale. E proprio a contatto di tanti fratelli emarginati e sofferenti capì quello che il Signore voleva da lui.
Da allora si dedicò totalmente alla cura dei malati. Vedeva in ogni infermo lo stesso Gesù che gli diceva: "Ogni volta che fai questo ad uno dei miei fratelli, lo fai a me".
Così scelse di spendere i suoi giorni e le sue energie al servizio di quanti soffrivano. Attuò pienamente l'insegnamento evangelico. Non certo per falsi umanitarismi, ma per bisogno interiore di servire il suo Signore in quelle creature che l'egoismo del mondo lasciava languire nel dolore e nella miseria.
Organizzò un'assistenza medica con tali criteri igienici che, considerando i tempi, suscitò la meraviglia degli stessi sanitari dell'epoca. Capirono i suoi denigratori di un tempo, che Giovanni non era pazzo, ma un santo suscitato da Dio. Così da allora lo chiamarono 'Giovanni di Dio'. Molti spinti dal suo esempio lo seguirono e nacque, in modo del tutto spontaneo, l'Ordine Ospedaliero, ovvero i FATEBENEFRATELLI.
Quando l'8 marzo 1550 san Giovanni di Dio morì, il suo ospedale era l'opera di carità e di assistenza ai poveri più poderosa di tutta la Spagna. 
PER GENTILE CONCESSIONE DELL'AMICO PATERNO GIOVANNI MANGANO  

2 commenti:

  1. Grazie carissima, per farci conoscere la vita e le opere straodinarie di questi Santi.

    RispondiElimina
  2. Ci sono santi che agli occhi del mondo sembrano stravaganti o folli, ma poi si rivelano persone di grande cuore e amore per i fratelli, Giovanni di Dio è uno di questi!

    RispondiElimina