MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

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sabato 14 luglio 2012

San Camillo de Lellis


Nasce a Bucchianico, nelle vicinanze di Chieti, il 25 maggio 1550. Da giovane intraprende la carriera delle armi seguendo le orme del padre. E' un soldato di ventura sfaticato, attaccabrighe e dedito al gioco. Fino a quando si procura un'ulcera al piede per seguire suo padre in viaggio verso Venezia per mettersi al servizio della Serenissima. A causa di questa piaga entra nell'Ospedale di San Giacomo a Roma; ma non essendo un malato grave e per guadagnarsi il diritto di essere curato, si occupa degli ammalati ricoverati, in un primo momento in modo non molto esemplare. La piaga lo costringe a ricoverarsi altre volte, ma Camillo è ormai cambiato: accorre al letto di ogni malato, instancabile, con amore e sollecitudine, vedendo in ciascuno di essi Gesù stesso. Viene ordinato sacerdote nel 1584. Raccoglie intorno a sè un gruppo di giovani che, come lui, desiderano vivere la vita al servizio dei malati e concepisce la 'Compagnia dei Ministri degli Infermi'.
Muore a Roma il 14 luglio 1614.

2 commenti:

  1. Prendendosi cura degli ammalati è stato egli stesso " curato". Grazie per Mittite rete,
    è un grande servizio che offri,
    Adriana

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  2. E' vero che curando gli altri, di rimando, veniamo curati anche noi. Ti ringrazio per l'affetto con il quale mi segui. La tua presenza è preziosa. Un fortissimo abbraccio

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