MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

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giovedì 2 agosto 2012

Sant'Eusebio di Vercelli

Eusebio nasce in Sardegna tra la fine del III e l'inizio del IV secolo. Segue gli studi ecclesiastici a Roma facendosi apprezzare da Papa Giulio I che lo nominerà Vescovo di Vercelli. Eusebio è il primo Vescovo del Piemonte. I Vercellesi vengono subito conquistati dalla sua arte oratoria e proprio a causa della sua schiettezza e della lotta contro l'eresia ariana si attira l'ostilità degli ariani e dello stesso imperatore Costanzo che, intorno al 355, lo manda in esilio in Asia (Scitopoli, Cappadocia, Tebaide) insieme a Dionigi vescovo di Milano. Subisce la fame, la sete e le torture, ma nel 361, morto l'imperatore, finalmente può ritornare a Vercelli. Qui Eusebio si dedica allo studio, alla cura delle anime e alla istituzione della Diocesi di Tortona in provincia di Alessandria. La tradizione lo considera il fondatore di due Santuari piemontesi, quello di Oropa in provincia di Biella e quello di Crea in provincia di Alessandria. Muore nel 371 a Vercelli dove, ancora oggi, sono conservate le sue spoglie mortali.   

5 commenti:

  1. Hola Martina,quiero contarte una de las experiencias más inportantes de mí vida, como me inspiras confianza te la escribo aquí;
    La primera vez que mí Angel me hablo me dijo, soy tu padre, tu padre celestial, yo le conteste y quien es mí padre celestial,el me contesto "soy el que todo lo puede", anda dije yo mí padre es el que todo lo puede, y no hay nadie por encima de tí, el me contesto con una voz fuerte y atronadora, "te he dicho que soy el que todo lo puede" bueno despues me relaje un poco y tuve una pequeña charla con El.

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    1. Francisco, grazie per confidarmi la tua esperienza. E' davvero portentosa. Ma tu hai paura di questo?

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    2. Martina si que tengo miedo por todas las consecuencias... siento el mundo y con él miles de injusticias, pero yo no soy quien para tomar decisiones aunque mi corazón me lo pide.

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  2. Martina no se si he contestado bien a tu pregunta, si te refieres a Mí Padre Celestial, no tengo miedo, todo lo contrario, le siento siempre a mí lado.

    Creo que una vez me preguntaste por mi vida corriente... mi vida siempre humilde desde que naci.

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    1. Caro Francisco, resta sempre umile, sempre....
      Tu non puoi cambiare le ingiustizie e credo che la paura per le conseguenze sia naturale. Abbi fiducia perchè solo Dio può cambiare e migliorare il mondo. Tu sei nelle sue mani ed Egli ti ama e ti è accanto come tu dici di sentirlo sempre al tuo fianco.

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