MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

post scorrevoli

martedì 7 febbraio 2017

San Giovanni da Triora, martire


San Giovanni da Triora, al secolo Francesco Maria Lantrua nasce a Molini di Triora (Imperia) il  15 marzo 1760.
Figlio di Antonio Maria Lantrua e Maria Pasqua Ferraironi di famiglia benestante. Frequentò le scuole dei Barnabiti a Porto Maurizio dove nacque la sua vocazione. Con fatica ottenne il permesso di recarsi a Roma dove ad accoglierlo trova un altro ligure, Luigi da porto Maurizio, provinciale dei francescani. Il 9 marzo 1777 indossò il saio e iniziò l'anno di prova con il nome di frate Giovanni. Fu ordinato sacerdote nel 1784 e divenne insegnante di Teologia a Tivoli e Tarquinia. Successivamente gli vienne assegnata la responsabilità di Guardiano dei conventi di Tarquinia, Velletri e Montecelio. Nel 1799 partì missionario per la Cina, dopo 8 mesi di viaggio arrivò a Macao e dopo un periodo di formazione nel quale fece propria la cultura cinese, imparò il cinese e a portare abiti locali, incominciò la sua opera di evangelizzazione nella provincia dello Hunan; l'attività fu portata avanti con relativa tranquillità fino al 1815, quando venne denunciato al Mandarino perché la sua attività è considerata sovversiva. Il 26 luglio 1815, dopo aver celebrato la sua ultima Messa, venne arrestato assieme ad altri fedeli cinesi, torturato per fargli rinnegare la propria fede e tenuto in carcere nella città di Changsha nello Hunan, dove patì duri tormenti.
Il 7 febbraio 1816 vienne condotto al patibolo e prima di essere giustiziato si segno e si inchinò profondamente, al modo dei cattolici cinesi, per cinque volte, a significare il ringraziamento alla Santissima Trinità per la creazione, la redenzione, la vocazione alla fede, la grazia dei sacramenti e per le grazie ricevute, dopodiché venne legato ad una croce e strangolato. Il corpo venne da prima trasportato e sepolto nella Cattedrale di san Paolo a Macao e successivamente traslato a Roma nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, dove si trova tuttora.
Tratto da QUI

Nessun commento:

Posta un commento