Giovanni nasce il 16 agosto 1815 ai Becchi, un gruppo di case che fa parte di Murialdo, frazione di Castelnuovo d'Asti (oggi Castelnuovo Don Bosco). All'età di due anni muore papà Francesco, lasciando la mamma Margherita, di appena 29 anni, sola e con tre bambini. Mamma Margherita non si risposa, come sarebbe stato opportuno in quel periodo, ma, da donna energica, concreta e di grande fede qual'è, non si perde d'animo. Si occupa del lavoro in campagna e dell'educazione dei figli. Mamma Margherita è una campagnola come tante del suo tempo, con una fede granitica con la quale educa i suoi figli: "viveva il Deuteronomio alla monferrina, tra la stalla, il campo, il pollaio, il mercato di Castelnuovo e la chiesa" (Don Bosco - D. Agasso Edizioni Paoline pag 17). E' analfabeta però ha una buona memoria e tutto l'insegnamento religioso ricevuto dal parroco, lo trasmette ai figli. Così Giovanni apprende dalla mamma la 'Sacra Storia'. A nove anni fa un sogno che segna per sempre la sua vita. Nel 1826 viene mandato a lavorare come garzone a Moncucco nella cascina Moglia, dove vi rimane fino al 1829. E' un ragazzino laborioso, obbediente che va sempre in chiesa nelle ore libere. Si prepara nel cuore a diventare sacerdote ed occuparsi dei giovani così come il sogno gli aveva preannunciato. Tornato a casa, nel novembre 1829 incontra don Giovanni Calosso, il parroco del paese che lo fa studiare e nel contempo lo forma in materia di vocazione sacerdotale. Nel 1831 parte per Chieri (in provincia di Torino) per studiare in seminario. E' studente brillante, molto intelligente, con una memoria strabiliante! Viene ordinato sacerdote il 5 giugno 1841 e inviato come aiutante del parroco a Castelnuovo (AT). Il 3 novembre 1841 entra, su invito di don Cafasso, nel 'Convitto ecclesiastico' per studiare la morale e la predicazione. Così don Bosco, predicando nelle chiese di Torino, comincia a conoscere la triste realtà della città in quegli anni di precarietà, di povertà e di stravolgimenti sociali che vedono concretizzarsi l'unità d'Italia, tra moti, ribellioni ed usurpazioni. L'8 dicembre 1841 nasce il suo primo Oratorio. Il primo giovane è Bartolomeo Garelli, sedicenne, orfano ed analfabeta. Lo seguiranno in molti fino a diventare più di trecento nel 1846. Don Bosco si occupa di loro come un padre: insegna loro a leggere e scrivere, ma soprattutto li educa alla fede e al lavoro. Nel 1844 conosce la marchesa Giulia Colbert de Maulevrier, aristocratica vandeana, con drammatici ricordi della rivoluzione francese, vedova del marchese Tancredi Falletti di Barolo che sarà sempre pronta ad aiutarlo anche economicamente. Nel 1846, dopo molte peregrinazioni l'Oratorio si trasferisce a Valdocco, presso casa Pinardi. Mamma Margherita si trasferisce a Torino per aiutare il figlio e diventa la mamma di tutti i giovani che lo frequentano. Don Bosco è scrittore ed editore; scrive libri di storia, sul sistema metrico decimale. Nel 1869 nasce la Pia Società Salesiana che avrà case in tutto il mondo. Muore il 31 gennaio 1888. Ci lascia una grande eredità di santità. E' un grande santo forte e intraprendente, ci insegna l'amore e la fedeltà a Dio, alla Sua Chiesa e il grande senso di carità verso il prossimo più bisognoso.
I luoghi di don Bosco mi sono particolarmente cari e familiari, essi non distano molto dal luogo dove vivo e ritornarci di tanto in tanto mi fa bene. Mi piace incontrarlo nel paese dove nacque, visitare la sua casa ma soprattutto respirare la presenza di mamma Margherita!
Ho tante foto dei luoghi di don Bosco, ma nessuna (a parte questa) digitale. Prometto di andarvi al più presto per fare altre foto da poter pubblicare e farvi così conoscere dove visse questo straordinario santo!
Padre e Maestro
RispondiEliminaO Padre e Maestro della gioventù,
San Giovanni Bosco,
che, docile ai doni dello Spirito
hai trasmesso alla Famiglia Salesiana il tesoro
della tua predilezione per i piccoli e i poveri,
Insegnaci a divenire ogni giorno per loro
segni e portatori dell'amore di Dio,
coltivando nell'animo
i medesimi sentimenti di Cristo Buon Pastore.
Chiedi per tutti i membri della tua Famiglia
un cuore buono,
la tenacia nel lavoro,
la saggezza nel discernere,
il coraggio di testimoniare, il senso di Chiesa,
la generosità missionaria.
Ottienici la grazia
della fedeltà alla speciale Alleanza
che il Signore ha sancito con noi e fa' che, guidati da Maria,
percorriamo lietamente con i giovani
la via che conduce all'Amore. Amen.
Don Egidio Vigand
Bellissima preghiera, grazie!
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