'U Patri Francia', ogni messinese lo conosce, ne ammira lo zelo, le virtù, la santità. E' il padre degli orfani, dei poveri, dei bisognosi. Nasce da nobile famiglia di Messina il 5 luglio 1851. Ordinato sacerdote il 16 marzo 1878 chiede e ottiene dal suo Vescovo di stabilirsi nel quartiere Avignone, il più malfamato e povero della città, un covo di miseria materiale e morale, per farne il luogo del suo zelante apostolato di promozione umana e di evangelizzazione della povera gente. Ed è prorio lì, in quel quartiere, che 'u Patri Francia' costruisce gli orfanotrofi Antoniani per portare soccorso ed educare civilmente e religiosamente i bambini e i giovani. Per mantenerli, egli stesso, benchè di famiglia nobile, si fa mendicante, andando di porta in porta a chiedere aiuti e sovvenzioni. I suoi numerosi Istituti poi si svilupparono in laboratori di arti e mestieri, collegi, centri di formazione professionale, colonie agricole e scuole di ogni tipo.Scrive Padre Riccardo Pignatelli:
'Annibale è Sacerdote zelante, poeta prolifico, giornalista battagliero, predicatore dalla parola facile e convincente, Padre Annibale nella sua vita terrena ha saputo conciliare in un unico termine il binomio azione-contemplazione, mostrando la sua completezza di uomo spirituale, attivo ed instancabile, ma dotato di una intensa capacità contemplativa. Coltivò e predicò l’amore per la parola di Dio, per l’Eucaristia, per la Vergine Maria, per i Santi e la Chiesa, manifestando verso il Papa ed i Vescovi uno spirito di obbedienza e di particolare rispetto fino alla venerazione.
Tormentato dal pensiero che nel mondo vi erano milioni e milioni di persone bisognose di pane materiale e spirituale, afflitto per la scarsità di anime generose che si dedicassero alla loro salvezza spirituale e materiale, il Di Francia trovò la risposta nel comando di Gesù: Pregate dunque il Padrone della messe perché mandi operai nella sua messe, convinto che le vocazioni dei nuovi apostoli sono dono di Dio e frutto della preghiera. Egli, già d’allora, considerò operai della messe non soltanto i sacerdoti ed i consacrati, ma anche tutti coloro che sono chiamati ad impegnarsi in attività a beneficio del prossimo nella chiesa e nella società: genitori, insegnanti, governanti.Il Rogate (la preghiera per le vocazioni) divenne il programma della sua vita. Attratti dal suo carisma, uomini e donne si unirono a lui. Padre Annibale fondò le due Congregazioni delle Figlie del Divino Zelo (1887) e dei Rogazionisti (1897), che esprimono con un quarto voto l’impegno di pregare e di agire in attività specifiche per le vocazioni con centri di spiritualità, di discernimento e di promozione vocazionale, con attività editoriali e con seminari.Il Padre Francia è uomo di azione, ma visse in un crescente ed eroico esercizio di tutte le virtù cristiane, che convogliava nello zelo per la gloria di Dio e per la salvezza delle anime. Il suo motto era: Innamoratevi di Gesù Cristo.
Logorato dalle fatiche e pieno di meriti, muore a Messina il 1° giugno 1927, confortato dalla visione della Vergine Maria, sempre da lui amata, lodata e venerata. L’espressione più ricorrente, ascoltata durante e dopo i funerali, fu: “E’ morto il Santo”.
La Chiesa onora Annibale Di Francia con il titolo di “insigne apostolo della preghiera per le vocazioni”. Giovanni Paolo II, che lo ha proclamato Beato il 7 ottobre 1990, lo ha dichiarato “autentico anticipatore e zelante maestro della moderna pastorale vocazionale”, e il 16 maggio 2004 lo ha iscritto nell’albo dei Santi'.
Sant' Annibale riposa, in attesa della risurrezione del corpo, in un'urna, incorrotto, nella Basilica-Santuario di sant'Antonio di Padova a Messina, il 'Tempio del Rogate' meta preferita delle mie soste di preghiera, e di incontro in confessione con un santo sacerdote rogazionista, degno figlio di sant'Annibale, padre Marrazzo che sicuramente è in Cielo col suo Padre fondatore.....