Sebastiano, secondo s. Ambrogio, era nato e cresciuto a Milano, da padre di Narbona (Francia meridionale) e da madre milanese, educato nella fede cristiana, si trasferì a Roma nel 270 e intraprese la carriera militare intorno al 283, fino a diventare tribuno della prima coorte della guardia imperiale a Roma. Era stimato per la sua lealtà e intelligenza dagli imperatori Massimiano e Diocleziano, che non sospettavano fosse cristiano, ma appena lo scoprirono fu condannato ad essere trafitto dalle frecce; legato ad un palo in una zona del colle Palatino chiamato ‘campus’, fu colpito seminudo da tante frecce da sembrare un riccio; creduto morto dai soldati fu lasciato lì in pasto agli animali selvatici, ma la nobile Irene andò a recuperarne il corpo per dargli sepoltura ed accortasi che il tribuno non era morto lo trasportò nella sua casa sul Palatino. Miracolosamente Sebastiano riuscì a guarire e poi nonostante il consiglio degli amici di fuggire da Roma, egli che cercava il martirio, decise di proclamare la sua fede davanti a Diocleziano e al suo associato Massimiano, mentre gli imperatori si recavano per le funzioni al tempio eretto da Elagabolo, in onore del Sole Invitto.
Superata la sorpresa, dopo aver ascoltato i rimproveri di Sebastiano per la persecuzione contro i cristiani, innocenti delle accuse fatte loro, Diocleziano ordinò che questa volta fosse flagellato a morte; l’esecuzione avvenne nel 304 ca. nell’ippodromo del Palatino; il corpo fu gettato nella Cloaca Massima, affinché i cristiani non potessero recuperarlo. La tradizione dice che il martire apparve in sogno alla matrona Lucina, indicandole il luogo dov’era approdato il cadavere e ordinandole di seppellirlo nel cimitero “ad Catacumbas” della Via Appia.
Superata la sorpresa, dopo aver ascoltato i rimproveri di Sebastiano per la persecuzione contro i cristiani, innocenti delle accuse fatte loro, Diocleziano ordinò che questa volta fosse flagellato a morte; l’esecuzione avvenne nel 304 ca. nell’ippodromo del Palatino; il corpo fu gettato nella Cloaca Massima, affinché i cristiani non potessero recuperarlo. La tradizione dice che il martire apparve in sogno alla matrona Lucina, indicandole il luogo dov’era approdato il cadavere e ordinandole di seppellirlo nel cimitero “ad Catacumbas” della Via Appia.
Una excelente información que me ha permitido conocer un poquito más a este santo.
RispondiEliminaUn beso grande.
AMALIA, san Sebastiano, come tutti i santi merita di essere conosciuto. Un abbraccio
EliminaLos santos son personas que nos estimulan a seguir a Jesucristo desde la entrega total.¿ Si ellos han podido por que yo no? se decía creo San Ignacio de Loyola. Todo reside en la voluntad firme, y la docilidad y abandono en Dios, y a su Espíritu. Me ha encantado Martina, había cosas que desconocía. ¡Gracias!
RispondiEliminaUn abrazo grande.Dios te bendiga .
MARIAN, sono d'accordo con te. I santi sono un vero capolavoro dell'amore di Dio e per essere tali si sono completamente abbandonati all'azione dello Spirito. Sì, sì.....anche noi possiamo farcela.....coraggio, cominciamo! Grazie per la tua visita. Un abbraccio
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