MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

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giovedì 6 febbraio 2014

Beato Alfonso Maria Fusco, sacerdote

Il beato Alfonso Maria Fusco nasce il 23 Marzo 1839 ad Angri, un paese in provincia di Salerno.
La sua nascita era stata molto desiderata ed attesa dai genitori, Aniello Fusco e Giuseppina Schiavone, sposati già dal 1834. I giovani sposi che desideravano tanto un figlio e dopo 4 anni di matrimonio non avevano ancora avuto la gioia di una gravidanza, si recarono a Pagani per chiedere l’intercessione del Beato Alfonso Maria dei Liguori. Un Redentorista, Francesco Saverio Pecorelli, li tranquillizzò dicendo loro che avrebbero presto avuto un figlio. Aggiunse anche che il bambino si sarebbe chiamato Alfonso e avrebbe avuto la vocazione al sacerdozio. E così fu.
Alfonso crebbe serenamente, educato con tenero affetto dai genitori, i quali erano pieni di pietà religiosa .Presto giunse il momento di pensare alla sua educazione scolastica primaria, per la quale non esistevano scuole pubbliche. Così i coniugi Fusco pensarono bene di affidare il loro primogenito a sacerdoti dotati di buona cultura, i quali gli avrebbero anche garantito una educazione cristiana. Ad 11 anni Alfonso aveva concluso gli studi elementari ed entrò , il 5 Novembre 1850 , nel seminario di Nocera per iniziare il ciclo di studi medi e superiori. Venne ordinato sacerdote dopo tredici anni il 29 maggio 1863. Già durante gli anni del seminario, il Beato coltivava il desiderio di occuparsi di tutti i bambini poveri e abbandonati che non potevano contare su nessuna guida, né culturale né spirituale. Negli ultimi anni di seminario, una notte, aveva sognato Gesù Nazareno, che gli aveva chiesto di fondare, non appena ordinato sacerdote, un istituto di suore e un orfanotrofio maschile e femminile.  Ordinato sacerdote tenta di attuare il suo desiderio e l'incontro con una giovane fanciulla, Maddalena Caputo, che desiderava consacrare la sua vita al Signore per aiutare i bambini più bisognosi di Angri, diventa determinante. Entrambi infatti ardevano per lo stesso sogno ed erano guidati dalla volontà del Signore ed unirono le loro forze per la realizzazione. Il 25 settembre 1878 la Caputo ed altre tre giovanette si ritirarono nella fatiscente casa Scarcella, nel rione di Ardinghi in Angri. Le giovani intendevano dedicarsi alla propria santificazione attraverso una vita di povertà, di unione con Dio, di carità impegnata nella cura e nella istruzione delle orfanelle povere.
La Congregazione delle Suore Battistine del Nazareno era così fondata; il seme era caduto nella terra buona di quei quattro cuori ardenti e generosi; le privazioni, le lotte, le opposizioni, le prove lo irrorarono ed il Signore lo fece sviluppare abbondantemente. Casa Scarcella prese ben presto il nome di Piccola Casa della Provvidenza. Don Alfonso non ha lasciato molti scritti. Amava parlare con la testimonianza della vita. Dirigeva l'Istituto con grande saggezza e prudenza e, come padre amoroso, vegliava sulle Suore e sulle orfane. Era di una tenerezza quasi materna per tutte, specialmente per le orfane più bisognose. La tenacia della sua volontà, totalmente ancorata alla divina Provvidenza, la collaborazione saggia e prudente di Maddalena Caputo, divenuta la prima superiora del nascente Istituto, col nome di Suor Crocifissa, lo stimolo continuo dell'amore per Dio e per il prossimo, permisero, in breve tempo, lo sviluppo straordinario dell'opera.Le crescenti richieste di assistenza per un numero sempre maggiore di orfani e di bambini spinsero don Fusco ad aprire nuove case, prima in Campania, poi in altre regioni d'Italia. Per la sua opera don Fusco ebbe molto a soffrire ed in particolare a causa della suora da lui più stimata e rispettata, suor Crocifissa, per divergenze organizzative. Muore ad Angri (SA), dopo essere stato a Roma nel tentativo di appianare i dissidi, il 6 febbraio 1910.
 

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