MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

post scorrevoli

venerdì 10 febbraio 2012

Santa Scolastica

Scolastica è la sorella gemella di San Benedetto, nasce a Norcia verso il 480 d.C. Consacra la sua verginità al Signore sin da bambina e appena può segue le orme di suo fratello, vivendo a Cassino, con un gruppo di donne la consacrazione totale a Dio nella vita monastica, fatta di preghiera e di lavoro. E' sepolta, accanto al fratello a Montecassino. Di lei sappiamo ben poco. Ne parla il Papa San Gregorio Magno ne i 'Dialoghi'. Ecco cosa scrive: 'Scolastica, sorella di San Benedetto, consacratasi a Dio fin dall'infanzia, era solita recarsi dal fratello una volta all'anno. L'uomo di Dio andava incontro a lei, non molto fuori della porta, in un possedimento del monastero.   Un giorno vi si recò secondo il solito, e il venerabile suo fratello le scese incontro con alcuni suoi discepoli. Trascorsero tutto il giorno nelle lodi di Dio e in santa conversazione. Si trattennero ancora a tavola e, col protrarsi dei santi colloqui, si era giunti a un'ora piuttosto avanzata. La pia sorella perciò lo supplico, dicendo: "Ti prego non mi lasciare per questa notte, ma parliamo fino al mattino delle gioie della vita celeste". Egli le rispose: "Che cosa dici mai, sorella? Non posso assolutamente pernottare fuori del monastero".
Scolastica udito il diniego del fratello, poggiò le mani con le dita intrecciate sulla tavola e piegò la testa sulle mani per pregare il Signore Onnipotente. Quando levò il capo dalla mensa, scoppiò un tale uragano con lampi e tuoni e rovescio di pioggia, che nè il venerabile Benedetto, nè i monaci che l'accompagnavano, poterono metter piede fuori dalla soglia dell'abitazione, dove stavano seduti.
Allora l'uomo di Dio molto rammaricato cominciò a lamentarsi e a dire: "Dio Onnipotente ti perdoni, sorella, che cosa hai fatto?". Ma ella gli rispose: "Ecco, ho pregato te, e tu non hai voluto ascoltarmi; ho pregato il mio Dio e mi ha esaudita. Ora esci pure, se puoi; lasciami e torna al monastero".
Ed egli che non voleva restare lì spontaneamente, fu costretto a rimanervi per forza. Così trascorsero tutta la notte vegliando e si saziarono di sacri colloqui raccontandosi l'un l'altro della vita spirituale.
Non fa meraviglia che Scolastica abbia avuto più potere del fratello. Siccome, secondo la parola di Giovanni, 'Dio è amore', fu molto giusto che potesse di più colei che più amò. Ed ecco che tre giorni dopo, mentre l'uomo di Dio stava nella cella e guardava al cielo, vide l'anima di sua sorella, uscita dal corpo, penetrare nella sublimità dei cieli sotto forma di colomba. Allora, pieno di gioia per una così grande gloria toccatale, ringraziò Dio con inni e lodi, e mandò i suoi monaci perchè portassero il corpo di lei al monastero e lo deponessero nel sepolcro che aveva preparato per sè'.

Da non perdere questo bel profilo di Santa Scolastica pubblicato

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