MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

post scorrevoli

giovedì 4 ottobre 2012

San Francesco d'Assisi

Giovanni di Bernardone nasce ad Assisi nel 1182 da Pietro, ricco mercante di stoffe e Giovanna 'la Pica' di origine provenzale, di nobile famiglia e molto religiosa. In onore di Gesù, nato in una stalla, Giovanni viene partorito in una stalla improvvisata al pianterreno della casa. La madre lo chiama Giovanni in onore di san Giovanni il Battista, ma il padre assente alla nascita per un viaggio d'affari, al suo ritorno gli aggiungerà anche il nome di Francesco. Dopo una giovinezza allegra e spensierata trascorsa tra feste, balli ed allegre brigate, dopo aver partecipato alla guerra tra Perugia ed Assisi nel 1203 ed essere stato prigioniero per un anno intero, Francesco cambia vita, avvertendo nel cuore il grande desiderio di servire il Signore, dedicandosi ad una vita d'intensa meditazione e pietà, al servizio dei poveri e dei lebbrosi. Nel 1205 il Signore gli parla mentre era assorto in preghiera nella chiesetta di San Damiano. Francesco continua a vestire i panni del penitente ed occuparsi dei più deboli fino al 1208 anno in cui comprende appieno il significato delle parole del Signore rivoltegli presso san Damiano tre anni prima, di riparare la sua Chiesa. Così dismessi i panni del penitente, comincia la sua missione apostolica. Man mano si uniscono a lui tanti uomini desiderosi di imitarlo nel suo cammino di fede: nasce così l'Ordine dei Frati Minori. Anche una donna, Chiara, della nobile famiglia degli Affreduccio, subisce il fascino di questo umile fraticello, fino a scappare di casa manifestando a Francesco il desiderio di consacrarsi al Signore e servirlo nell'umiltà e nella povertà più assoluta. A Chiara si uniscono altre giovani fanciulle che porteranno alla nascita del ramo femminile dell'Opera di Francesco: 'le povere donne recluse di san Damiano', che presero il nome di Clarisse dopo la morte di Chiara, loro abbadessa. 
Francesco, nell'estate del 1224, minato nel fisico per le malattie, per le fatiche, i continui spostamenti e digiuni, è costretto a distaccarsi dal mondo e dal governo dell'Ordine.
Si ritira sul Monte della Verna nel Casentino, insieme ad alcuni dei suoi primi compagni, per celebrare con il digiuno e intensa partecipazione alla Passione di Cristo, la “Quaresima di San Michele Arcangelo”.
La mattina del 14 settembre, festa dell' Esaltazione della Santa Croce, mentre prega vede scendere dal cielo un serafino con sei ali di fiamma e di luce, che gli si avvicina in volo rimanendo sospeso nell'aria.
Fra le ali del serafino, Francesco vede lampeggiare la figura di un uomo con mani e piedi distesi e inchiodati ad una croce; quando la visione scompare lascia nel cuore di Francesco un ammirabile ardore e nella carne i segni della crocifissione.
Disceso dalla Verna, visibilmente dolorante e trasformato, torna ad Assisi; Francesco è prostrato da varie malattie, allo stomaco, alla milza e al fegato, ha frequenti emottisi e soffre anche di una incipiente cecità; nell'estate del 1226 si aggiunge anche una severa idropisia. Muore il 3 ottobre 1226 a 45 anni. Il 16 luglio 1228, papa Gregorio IX a meno di due anni dalla morte, proclama santo il Poverello d'Assisi, alla presenza della madre madonna Pica, del fratello Angelo e altri parenti, del vescovo Guido di Assisi, di numerosi cardinali e vescovi e di una folla di popolo mai vista, fissandone la festa al 4 ottobre.
Il 18 giugno 1939 Papa Pio XII lo proclama patrono d'Italia.
  
   

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