
Francesco, nell'estate del 1224, minato nel fisico per le malattie, per le fatiche, i continui spostamenti
e digiuni, è costretto a distaccarsi dal mondo e dal governo
dell'Ordine.
Si ritira sul Monte della Verna nel Casentino, insieme ad alcuni dei suoi primi compagni, per celebrare con il digiuno e intensa partecipazione alla Passione di Cristo, la “Quaresima di San Michele Arcangelo”.
La mattina del 14 settembre, festa dell' Esaltazione della Santa Croce, mentre prega vede scendere dal cielo un serafino con sei ali di fiamma e di luce, che gli si avvicina in volo rimanendo sospeso nell'aria.
Fra le ali del serafino, Francesco vede lampeggiare la figura di un uomo con mani e piedi distesi e inchiodati ad una croce; quando la visione scompare lascia nel cuore di Francesco un ammirabile ardore e nella carne i segni della crocifissione.
Disceso dalla Verna, visibilmente dolorante e trasformato, torna ad Assisi; Francesco è prostrato da varie malattie, allo stomaco, alla milza e al fegato, ha frequenti emottisi e soffre anche di una incipiente cecità; nell'estate del 1226 si aggiunge anche una severa idropisia. Muore il 3 ottobre 1226 a 45 anni. Il 16 luglio 1228, papa Gregorio IX a meno di due anni dalla morte, proclama santo il Poverello d'Assisi, alla presenza della madre madonna Pica, del fratello Angelo e altri parenti, del vescovo Guido di Assisi, di numerosi cardinali e vescovi e di una folla di popolo mai vista, fissandone la festa al 4 ottobre.
Il 18 giugno 1939 Papa Pio XII lo proclama patrono d'Italia.
Si ritira sul Monte della Verna nel Casentino, insieme ad alcuni dei suoi primi compagni, per celebrare con il digiuno e intensa partecipazione alla Passione di Cristo, la “Quaresima di San Michele Arcangelo”.
La mattina del 14 settembre, festa dell' Esaltazione della Santa Croce, mentre prega vede scendere dal cielo un serafino con sei ali di fiamma e di luce, che gli si avvicina in volo rimanendo sospeso nell'aria.
Fra le ali del serafino, Francesco vede lampeggiare la figura di un uomo con mani e piedi distesi e inchiodati ad una croce; quando la visione scompare lascia nel cuore di Francesco un ammirabile ardore e nella carne i segni della crocifissione.
Disceso dalla Verna, visibilmente dolorante e trasformato, torna ad Assisi; Francesco è prostrato da varie malattie, allo stomaco, alla milza e al fegato, ha frequenti emottisi e soffre anche di una incipiente cecità; nell'estate del 1226 si aggiunge anche una severa idropisia. Muore il 3 ottobre 1226 a 45 anni. Il 16 luglio 1228, papa Gregorio IX a meno di due anni dalla morte, proclama santo il Poverello d'Assisi, alla presenza della madre madonna Pica, del fratello Angelo e altri parenti, del vescovo Guido di Assisi, di numerosi cardinali e vescovi e di una folla di popolo mai vista, fissandone la festa al 4 ottobre.
Il 18 giugno 1939 Papa Pio XII lo proclama patrono d'Italia.
Nessun commento:
Posta un commento