Giuseppe nasce, da nobile famiglia, a Benevento il 25 luglio 1880. Dal 1888 vive con la famiglia, che segue gli spostamenti del padre magistrato, a Napoli, dove nel 1897, inizia gli studi universitari presso la facoltà di medicina. Il 4
agosto 1903 consegue la laurea con pieni voti e con diritto alla pubblicazione
della tesi. Comincia la carriera ospedaliera nell’Ospedale degli Incurabili a
Napoli presentandosi, sin da allora modello integerrimo di medico cosciente del
suo dovere professionale e della sua missione sublime accanto alla sofferenza
umana. Si dedica contemporaneamente all’insegnamento, divenendo assistente
ordinario nell’istituto di Chimica Fisiologica nel 1908, conseguendo la libera
docenza nel 1911. Inizia così un’intesa attività scientifica e cattedratica, con l’insegnamento di
“Indagini di laboratorio applicati alla chimica” e di “Chimica applicata alla
medicina”. Vince il concorso di Primario negli Ospedali Riuniti di Napoli,
mentre nel 1922 consegue una seconda libera docenza in Clinica Medica Generale.
Durante tutti gli anni che vanno dal 1903 alla sua morte (1927), Giuseppe
Moscati si dedica alla ricerca scientifica con numerose relazioni a
Congressi scientifici in Italia e all’estero, e contemporaneamente, con grande generosità e nobile carità, all’assistenza gratuita dei malati più bisognosi coadiuvato dalla sorella Nina che resterà al suo fianco fino alla morte. Il professore Moscati è uomo di profonda fede e di preghiera, ogni mattina assiste alla santa messa e riceve la Santa Comunione; la filiale devozione della Santa Vergine e l'amore profondo verso l'Eucarestia danno al professore Giuseppe Moscati non solo la prima spinta di offrire a Dio la sua castità, ma
anche la forza di custodirla nell'esercizio professionale e in ogni altra
circostanza. Per Moscati la castità non è stata uno sterile rifugio privo di
preoccupazioni, ma piuttosto una consapevole scelta di vita, totalmente dedita
al servizio del prossimo. La sua fama di medico santo si estende oltre il territorio di Napoli, ma, nonostante ciò, Giuseppe Moscati si mantiene sempre umile e povero, pronto ad assistere chiunque gli chieda aiuto, dispensando non solo terapie mediche ma anche consigli spirituali e, per i pazienti più poveri e bisognosi, anche il denaro necessario per l'acquisto delle medicine.
Il 12 aprile 1927, martedì santo, il prof. Moscati, dopo
aver partecipato, come ogni giorno, alla Messa e aver ricevuto la Comunione,
trascorre la mattinata in Ospedale per poi tornare a casa. Consuma, come sempre,
un frugale pasto e poi si dedica alle consuete visite dei pazienti.
Verso le ore 15 ha un mancamento, si adagia sulla poltrona, e
poco dopo incrociando le braccia sul petto spira serenamente. Il professore santo ha solamente 46 anni e 8
mesi.
La notizia della sua morte si diffonde immediatamente a Napoli, e il
dolore di tutti è unanime. Soprattutto i poveri lo piangono sinceramente,
perché hanno perduto il loro benefattore.
Viene proclamato santo da Papa Giovanni Paolo II il 25 ottobre 1987 a sessant'anni dalla morte. I resti mortali del medico santo riposano nella Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli.
Oggi la Santa Chiesa ricorda anche Santa Margherita di Scozia che trovate qui
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