Niels Stensen nasce a Copenaghen (Danimarca) l'11 gennaio 1638 in una famiglia ricca e di fede luterana. Studia presso l'università di Copenaghen lingue, matematica, anatomia e medicina,
con grande profitto. Importanti sono gli studi sull'anatomia umana, a lui si deve la scoperta del dotto salivare chiamato appunto di Stenone. Sono ondamentali anche i suoi studi di
geologia e cristallografia. Stenone diventa un luminare, ormai, accolto da sovrani e
accademie di tutta Europa. Ma l’ansia di conoscenza si estende anche ai
problemi della fede, specialmente da quando si reca spesso a Firenze. Qui, in terra cattolica, segue i riti,
studia i princìpi dialogando con dotti religiosi, con la gentildonna
lucchese Lavinia Arnolfini, con la clarissa Maria Flavia del Nero; a
Livorno lo commuove la processione del Corpus Domini nel giugno 1667. E
nel novembre successivo lo accoglie con i suoi sacramenti la Chiesa di
Roma. "
Firenze fu infatti come una
seconda patria per il beato Stenone, le cui spoglie sono custodite nella
Basilica di san Lorenzo. Nella vostra città egli maturò quelle decisioni
fondamentali di carattere religioso che dovevano dare un indirizzo nuovo a tutto
il resto della sua vita, arricchendo la sua personalità, già tanto dotata sul
piano culturale, con l’apporto di una nuova e più alta professione di vita,
quella del ministro di Cristo, che allarga il cuore di un uomo ad orizzonti ben
più vasti e profondi di quelli che possa assicurare la semplice scienza umana,
per quanto nobile essa sia" (DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO II
AI FEDELI FIORENTINI GIUNTI A ROMA PER LA BEATIFICAZIONE DI NIELS
STENSEN Domenica, 23 ottobre 1988).
Otto anni dopo (1675)la sua conversione, nel giorno di Pasqua, riceve l'ordinazione sacerdotale nel duomo
di Firenze, dove inizia il suo ministero come Curato. Nel 1677 viene consacrato Vescovo e nominato
Vicario Apostolico dell'intera Germania nord-occidentale e della Danimarca -
Norvegia, con sede ad Hannover e poi ad Amburgo dove visse povero ed umile fino alla morte per grave malattia il 5 dicembre 1628.
"L’esempio che ci offre il Vescovo Stenone è importante, in particolare, per
tutti i pastori della Chiesa: in lui rifulgeva un generoso spirito di servizio
che lo rendeva sempre pronto ad andare là dov’era chiamato, anche se l’incarico
era difficile ed impegnativo. In ogni occasione egli seppe dar prova di zelo
fervente e di instancabile spirito apostolico, conducendo una vita mortificata e
povera" (Giovanni Paolo II)
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