Elisabetta nasce a Saragozza (Spagna) nel 1271. Suo Padre è il Re di Spagna Pietro III d'Aragona, la madre è figlia di Manfredi, successo nel Regno di Sicilia, al padre, l'Imperatore Federico II. Al battesimo le viene imposto il nome della santa prozia la Regina Elisabetta d'Ungheria. Elisabetta cresce in fretta, ad otto anni, recita l'ufficio divino, si mortifica, digiuna e compie opere di carità. A soli dodici anni viene data in sposa a Dionisio, Re del Portogallo. Alla corte della Casa Reale, pur non trascurando i doveri del suo stato, continua la sua intensa vita di fede. Nel 1290 nasce Costanza, la prima figlia che andrà in sposa a Ferdinando IV di Castiglia. L'anno dopo nasce l'erede al trono Alfonso IV. Il matrimonio di Elisabetta fu molto travagliato a causa delle continue infedeltà del marito, che ella sopporta con grande coraggio e forza, non venendo mai meno alla sua opera come pacificatrice in famiglia e consigliera del marito stesso, riuscendo a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Dionisio si converte dalla sua cattiva condotta e trascorre gli ultimi anni della sua vita accanto alla sua santa sposa, che neanche le calunnie contro di lei per presunta infedeltà coniugale avevano potuto distrarla dal suo amore e rispetto dovuti allo sposo. Nel 1325 Dionisio muore ed Elisabetta rinuncia al mondo, si taglia i capelli, e veste l'abito del terz'ordine Francescano e si reca pellegrina a San Giacomo de Compostela. In suffragio del re defunto, offre al santuario la corona d'oro che aveva portato il giorno del matrimonio, con altri ricchissimi doni. Il vescovo della città le dona in cambio un bastone di pellegrino e una borsa che la santa porterà con sé nella tomba. Rientrata a corte fa fondere le sue argenterie a favore delle chiese, divide i diademi e le altre insegne regali tra la sovrana Beatrice e le sue nipoti e, a Coimbra, fa terminare la costruzione del monastero di Santa Chiara. In esso intendeva terminare la vita, ma ne fu distolta da savi sacerdoti, per ragioni di Stato e per non privare tanti bisognosi dei suoi aiuti. Elisabetta si accontentò di portare sempre l'abito della penitenza e di fare costruire presso il monastero un appartamento che le consentisse, con il permesso della Santa Sede, di ritirarvisi sovente a pregare, a conversare e a pranzare con le religiose.
Muore il 4 luglio 1336 dopo che la Vergine Maria le era apparsa. Viene canonizzata il 24 giugno 1626 da Papa Urbano VIII.
Il suo corpo incorrotto si trova a Coimbra nella chiesa della Clarisse.
Carissima, grazie per avermi fatto conoscere la vita e le opere di questa Santa. Per un certo tratto mi ha ricordato Santa Rita da Cascia, anche lei voleva consacrarsi al Signore ma fu costretta a sposarsi,ha passato momenti travagliati e quando finalmente suo marito si convertì il Signore lo chiamò a se. Rimasta sola si ritirò in convento.
RispondiEliminaUn saluto e un abbraccio. Adri
Ciao Adriana, sì a grandi linee la loro vita non è stata molto diversa, entrambe hanno anche avuto in comune le discordie in famiglia da appianare! Un caro abbraccio
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