E'conosciuto con il nome di Santo curato d'Ars. Nasce nei pressi di Lione, in Francia, l'8 maggio del 1786 da famiglia contadina. Fin da piccino traspare la grandezza della sua anima, che la madre coltiva nella preghiera, nell'amore a Dio e nella carità. La famiglia vive gli anni del furore giacobino, senza perdere la fede, nè la speranza. Giovanni lavora nei campi ma spesso trascorre il suo tempo in chiesa e nella canonica. La sua giornata è scandita da preghiera, meditazione, digiuni e penitenze. Il curato don Balley lo inizia allo studio, ma Giovanni ha molte difficoltà ad applicarsi. A 26 anni entra in seminario. Dopo tante fatiche, finalmente viene ordinato sacerdote a 29 anni e inviato ad Ecully come vicario di don Balley. Nel 1818 viene mandato ad Ars -en -Dombes. Si adopera all'evangelizzazione del paese, soprattutto attraverso l'esempio della sua bontà e carità, sempre tormentato dal pensiero della propria inadeguatezza. Non si risparmia fatiche, aspre penitenze e digiuni. Dorme pochissime ore per notte in un luogo umido, su quattro assi senza materasso, mangia poche patate fredde ed ammuffite, soffre di nevralgie dolorosissime alla faccia, di emicrana, lotta contro il demonio, opera guarigioni, miracoli, trascorre anche 18 ore di seguito in confessionale. La sua fama di santità si estende fin oltre la Francia. Da ogni dove giungono in moltissimi per confessarsi, ascoltare le sue parole, che colpiscono anche i cuori più induriti aprendoli alla conversione. Muore sfinito dalle fatiche il 4 agosto 1859. Papa Pio XI lo proclama santo nel 1925. E' indicato come modello e patrono del clero parrocchiale.
Qui l'omelia del Santo Padre Benedetto XVI in occasione della chiusura dell'Anno Sacerdotale, 11 giugno 2010, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, a 150 anni dalla morte del Santo Curato.
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