MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

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martedì 28 agosto 2012

Sant' Agostino, Vescovo e Dottore della Chiesa

 
 
 
Agostino nasce a Tagaste (Numidia-Africa) l'attuale Algeria, il 13 novembre 354, da genitori piccoli proprietari terrieri benestanti. La madre Monica è cristiana, il padre Patrizio è pagano, ma si convertirà sul letto di morte. Agostino riceve dalla madre Monica un'educazione profondamente cristiana, ma dopo aver letto l'Ortensio di Cicerone, si converte al manicheismo. Comincia gli studi a Tagaste, poi a Madaura ed in seguito a Cartagine dove, a 16 anni, conosce una ragazza con la quale avrà una lunga relazione e dalla quale nascerà un figlio, Adeodato. Agostino è di animo tormentato, di vita libertina ed esuberante nei principi e nei costumi, ma in continua ricerca della vera dimensione della sua vita. Ultimati gli studi, nel 374 apre a Tagaste una scuola di grammatica e retorica. Nel 376 torna a Cartagine per aprire anche lì una scuola di retorica dove vi insegna per sette anni. Desideroso di nuove esperienze si trasferisce a Roma, dove dopo una grave malattia abbandona per sempre il manicheismo, per trasferirsi nel 384 a Milano come professore di retorica. Qui lo raggiunge la madre che, conscia del grande travaglio interiore del figlio, gli sta accanto per consigliarlo e proteggerlo. A Milano ha l'opportunità di conoscere il vescovo Ambrogio che segna la tappa fondamentale del suo definitivo ritorno alla fede cattolica. Agostino licenzia la concubina, che ritornerà in Africa e, con il figlio e la madre, si ritira a Cassicciaco, non lontano da Milano, per meditare sulla sua condizione. Nel 386 riceve insieme al figlio il battesimo dalle mani di Ambrogio. Intenzionato a creare una comunità monastica Agostino decide di ritornare in Patria; durante il viaggio la mamma Monica muore ad Ostia ed Agostino resterà per qualche tempo a Roma. Nel 388 ritorna a Tagaste dove fonda una piccola comunità monastica. Poi si trasferisce ad Ippona alla ricerca di un luogo che gli desse la possibilità di maggior raccoglimento. Ma qui la comunità lo acclama sacerdote ed Agostino riceve l'ordinazione presbiteriale. Nel 397 dopo la morte del vescovo Valerio viene eletto suo successore ad Ippona. Così Agostino deve lasciare il suo monastero e dedicarsi alla cura delle anime, che svolge in maniera egregia e santa tanto che la sua fama si diffonde, ben presto, in tutte le Chiese d'Africa. Agostino è pastore di anime ma nel contempo studia, medita e scrive. Diventa maestro indiscusso nel confutare le eresie del tempo: il pelagianesimo ed il donatismo. Ci lascia numerose opere, filosofiche, apologetiche, dogmatiche, morali, pastorali, e bibliche. Tra le sue opere più famose ricordiamo 'Le confessioni' e 'La città di Dio'. Nel 429 si ammala mentre Ippona è assediata da tre mesi dai Vandali comandati da Genserico. Muore il 28 agosto 430 a 76 anni. Il suo corpo viene sottratto alla furia distruttrice dei Vandali e trasportato a Cagliari. Nel 725 le sue spoglie vengono traslate a Pavia nei luoghi della sua conversione dal pio Re longobardo Liutprando, che lo aveva riscattato dai Saraceni della Sardegna.
 
In questo sito http://www.augustinus.it/ si trova tutto su sant'Agostino. Anche in varie lingue.

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