Jeannette nasce a Domrémy, un villaggio nel Nord-Est della Francia, probabilmente nel 1411 o 1412 (secondo la tradizione la notte dell'Epifania, il 6 gennaio), è la figlia minore dei cinque figli di Jacques d’Arc e di Isabelle Romée, agiati contadini, buoni e fedeli cattolici. Jeannette lavora volentieri, aiutando i genitori, porta le greggi al pascolo, si occupa degli animali, della casa, sa sbrigare le faccende di casa, sa filare. E' buona, semplice e dolce di carattere; va in Chiesa, prega, fa l'elemosina ai poveri, tutto volentieri! (dalle testimonianze raccolte tra le persone che la conoscevano). La Francia, dalla Normandia alla Loira, vive dal 1415 l'occupazione inglese. Il re d'Inghilterra Enrico V, fatto uccidere Riccardo II, l'ultimo discendente leggittimo dei Plantageneti, spera di ottenere in Francia delle vittorie per consolidare il suo trono, approfittando della follia di Carlo VI re di Francia. Jeanne vive in un luogo di confini dove si avvertono le conseguenze delle divisioni tra armagnacchi e borgognoni, questi ultimi schierati a favore dell'occupante inglese. Ne nascevano così delle dispute a volte sanguinose e violente. Nel 1424 o 1425 a circa tredici anni Jeannette sente la voce di un Angelo: "Quando avevo circa tredici anni, una voce di Dio è venuta ad aiutarmi a guidare la mia vita. La prima volta ebbi molta paura. E venne questa voce in estate, nel giardino di mio padre, intorno a mezzogiorno". Jeannette aggiunge che subito dopo aver sentito la voce promette di conservare la verginità finchè lo avesse voluto Dio. Di queste voci e visioni Jeannette mantiene il segreto fino al 1428, quando non potendo più tacere, si reca alla Fortezza di Vaucouleurs assediata dai borgognoni. Qui trova il capitano Robert de Baudricourt, saldo nel difendere la fortezza in nome del Re di Francia.
Jeannette è ormai cresciuta è diventata Jeanne la Pucelle (cioè la vergine). Comincia così la breve epopea di questa straordinaria fanciulla. Convince il Delfino di Francia (il futuro Carlo VII) della sua legittimità ad assurgere al trono che rivendicava da sette anni, dal 1422 anno in cui suo padre Carlo VI era morto, e di affidarle il comando di un esercito con il quale libererà Orléans dagli Inglesi resturando l'autorità del legittimo sovrano.
L’8 maggio 1429 gli Inglesi assedianti vengono sconfitti. Da qui si sussegue una battaglia dopo l’altra: il coraggio soprannaturale della Pulzella ricorda la tempra dei condottieri dell’antico Testamento. Il 17 luglio dello stesso anno, Carlo VII viene incoronato a Reims alla sua presenza. Il successo la consacra eroina inviata dal Cielo!
Jeanne d’Arc vinse il dominio straniero per volontà di Dio e riuscì ad infondere audacia e speranza nell’esercito regio; ma gli storici concordano anche nel riconoscerle il merito di aver allontanato con il nemico anche il Protestantesimo, che altrimenti si sarebbe innestato in Francia.
Ma, proprio a causa dei suoi successi, viene catturata a Compiègne dai borgognoni, il 23 maggio 1430. Il re di Francia non cercherà di ottenere il suo rilascio e dunque il 21 novembre 1430 viene venduta agli inglesi. Dopo due giorni dalla cattura, l’Università di Parigi chiede che venga giudicata come strega. Questa soluzione piacerà molto al duca di Bedford in quanto gli consente di screditare Carlo VII, che sarebbe apparso come colui che doveva la conquista del trono alle potenze infernali. Il processo si apre a Rouen perchè in essa la potenza inglese è solidamente affermata. Il carattere fraudolento di questo processo è evidente sin dalla prima seduta, mercoledi 21 febbraio 1431. Le viene proibito di lasciare il castello di Rouen, pena l'accusa di eresia! Jeanne è trattata da prigioniera di guerra, rinchiusa in una prigione inglese, sorvegliata da soldati inglesi. Contro Jeanne non esiste un capo d'accusa, ma il giudice Pierre Cauchon intende farle subire un processo per eresia. Si tratta di pura mistificazione!
Ella viene ripetutamente interrogata per giorni e giorni e alla fine del falso processo viene condannata al rogo. Viene accompagnata da due frati domenicani, uno di loro ricorda gli ultimi istanti della Pulzella: "Jeanne, tra le fiamme, non cessò mai di pronunciare e confessare ad alta voce il santo nome di Gesù...". La candida bambina e Capo trionfante (Charles Péguy), rende l'anima al Signore il 30 maggio 1431 a soli 19 anni.
Nel 1455 papa Callisto III firma un rescritto autorizzando la famiglia di Jeanne a far aprire la revisione del processo.
La madre Isabelle: "Io avevo una figlia, nata in legittimo matrimonio, a cui avevo degnamente fatto amministrare i sacramenti del battesimo e della confermazione e che avevo educato nel timor di Dio e nel rispetto della tradizione della Chiesa, nei limiti della sua età e della semplicità della sua condizione, per cui (...) ella frequentava molto la chiesa e digiunava e pregava con grande devozione e fervore (....), alcuni nemici l'hanno fatta tradurre in processo di fede e, senza che fosse portato alcun aiuto alla sua innocenza, in un processo perfido, violento ed iniquo, senza l'ombra del diritto (....)l'hanno condannata in modo deplorevole e criminale e l'hanno fatta crudelmente morire sul fuoco". Il 7 luglio 1456 viene dichiarata solennemente la nullità del primo processo. Jeanne D'Arc viene canonizzata il 16 maggio 1920 da papa Benedetto XV.
'Il suo culto fu particolarmente incentivato in Francia durante i momenti di particolare crisi in campo militare, sino ad essere proclamata patrona della nazione. Anche in Inghilterra la sua figura è stata rivalutata ed una sua statua è stata posta nella cattedrale di Winchester, dinnanzi alla tomba del Cardinal Beaufort, colui che ebbe un ruolo decisivo nell’iniquo processo contro Giovanna' (F. Arduino).
BIBLIOGRAFIA:
Régine Pernoud -Giovanna d'Arco - una vita in breve- Ed San Paolo
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