MITTITE RETE ET INVENIETIS

Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberiade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e altri due discepoli. Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: " Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma quella notte non presero nulla.
Quando era già l'alba, Gesù stette sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. Gesù disse loro: " Figlioli, non avete nulla da mangiare?" Gli risposero: "No". Allora egli disse loro: " Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non riuscivano più a tirarla su per la grande quantità di pesci. Allora quel discepolo che Gesù amava disse:" E' il Signore!". (Gv 21, 1-7)

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sabato 7 luglio 2012

Beato Oddino Barotti

Oddino di nobile famiglia, nasce a Fossano in provincia di Cuneo, il 7 luglio 1344, nella odierna via Garibaldi nr 5, da Giacomo e Caterina. A 20 anni diviene canonico della Collegiata di Santa Maria e San Giovenale, ancora prima di essere ordinato sacerdote. La Collegiata diventerà Cattedrale con la creazione della Diocesi di Fossano nel 1582. A 24 anni viene ordinato sacerdote e assegnato alla parrocchia di san Giovanni. Dopo qualche tempo, essendo resasi vacante la dignità di prevosto della Collegiata viene scelto per ricoprire l'incarico di prevosto, ma dopo un pò di tempo Oddino decide di partire per la Terra Santa, in pellegrinaggio. Il viaggio ebbe a protrarsi ben oltre il previsto perché Oddino fu imprigionato dai Turchi e soffrì non poche sofferenze. Liberato torna a Fossano. Moltiplica le preghiere, le penitenze, le mortificazioni e le opere di carità. Il suo ideale francescano (diventerà anche terziario) lo spinge a vivere la povertà e la carità fino all'estrema rinuncia  delle sue necessità primarie.  Trascorre lunghe ore in meditazione davanti al crocifisso, vive poveramente, privandosi anche del necessario. Mangia pochissimo, lo stretto necessario per sopravvivere: un pò di pane e qualche verdura; si occupa dei malati (getta le basi per la costruzione dell'ospedale), dei bisognosi, dei poveri, costruisce un ospedaletto per i lebbrosi. Nel 1395 viene chiamato di nuovo a ricoprire l'incarico di prevosto della Collegiata, e trovandola in cattivo stato, si occupa di farla restaurare. Durante questi lavori i suoi contemporanei sono spettatori di cose prodigiose: il muratore che cade dall’impalcatura della torre campanaria ed è dato per morto, si alza senza un graffio e torna subito al lavoro non appena egli lo prende per mano; il carro stracarico, sprofondato nella melma, riparte dopo una sua semplice benedizione.  Oddino è l'orgoglio di tutti i suoi concittadini, non si risparmia fatiche e preghiere per venire incontro ad ogni necessità e bisogno. Sul finire del 1399, proprio quando in città la peste miete numerose vittime, Oddino si prodiga nell'assistere gli appestati restandone contagiato. Così, il 7 luglio del 1400, muore di peste all'età di 56 anni. Oddino viene sepolto nella Collegiata, presso il primo altare di sinistra, dove ancora oggi possiamo sostare in preghiera davanti alla sua urna, dove incorrotto attende la risurrezione del corpo. Papa Pio VII lo proclamerà beato nel 1808.   


Entrambi gli affreschi che raffigurano il beato Oddino si possono ammirare nella cattedrale di Fossano.  

2 commenti:

  1. Altissimo esempio di carità,di sacrificio estremo, di povertà francescana,verso i poveri, gli ultimi, nei quali si manifestava Dio.
    Grazie. Adriana

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  2. Un santo che ci offre grandi spunti di meditazione e desiderio di emulazione.
    Un forte abbraccio

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